Il Nobel per la letteratura e' stato assegnato dall'Accademia svedese alla scrittrice britannica Doris Lessing, 87 anni. Questa la motivazione: "questa cantrice dell'esperienza femminile, con scetticismo, passione e potere visionario ha messo sotto esame una civilta' divisa". La scrittrice inglese, è nata nel 1919 a Kermanshah in Iran ed ha dunque 88 anni. Fino al 1949 è vissuta in Rhodhesia; dopo il divorzio dal secondo marito si è trasferita da sola con i figli a Londra. Dall'ambiente africano ha tratto gran parte dei temi fondamentali della sua narrativa. Tra le sue opere maggiori 'I Figli della violenza', ciclo di 5 opere, tra cui 'Martha Quest' che narra la storia dell'emancipazione della protagonista e della sua ricerca di identità. Seguono poi 'Il taccuino d'oro' che registra le inquietudini culturali degli anni '60, 'L'estate prima del buio (1963), 'Le memorie di un sopravvissuto' del 1974 e 'La brava terrorista' del 1985. E' stata autrice anche di commedie, di racconti ('Storie africané) e di un ciclo di romanzi fantascientifici Canopo in Argo. In Italia è stata pubblicata prevalentemente da Feltrinelli.Il terrorismo, l' 11 settembre, la politica estera di Bush, i movimenti per la pace, la situazione disastrosa dello Zimbabwe dove è cresciuta. Ma anche il significato più profondo di vecchiaia e giovinezza, il potere liberatorio della risata, e il femminismo e la difesa del maschio vilipeso e insultato: Doris Lessing, premiata oggi con il Nobel per la Letteratura, è una di quelle scrittrici che non si sono mai sottratte ai giudizi, anche drastici e impegnativi. "Non credo che il cow-boy Bush libererà il mondo dal terrorismo" ha avuto occasione di dire parlando della guerra in Iraq. Sono state "isteriche", a suo parere, le reazioni americane all' 11 settembre e domandandosi il perché di tali reazioni: "in fondo gli americani sono nati dalla guerra e hanno avuto un conflitto civile violentissimo".