Oggi l'evento che ricalca nel nome e nello stile i precedenti Live Aid e Live 8. Stavolta il tema è l'ambiente. Oltre cento artisti suoneranno in sette città del pianeta e in Antartide. Da un'idea di Al Gore.
La musica si mobilita per l’ambiente, e lo fa in grande stile. È in arrivo il Live Earth, evento che ricalca nel nome e nello stile (ma anche nell'organizzazione, in parte) i precedenti Live Aid e Live 8. Con un cast stellare: oltre cento artisti che suoneranno il 7 luglio in sette città del pianeta e in Antartide.Ventiquattro ore di musica, una platea potenziale di 2 miliardi di spettatori. E un padrino d’eccezione: Al Gore, l’ex vicepresidente statunitense. Dietro l’evento c’è l’Alleanza per la protezione del clima, presieduta dallo stesso Gore, che con i proventi attesi darà vita a una fondazione per combattere i cambiamenti climatici.Il Live Earth si inserisce nell’ambito di Sos-Campagna per un clima in crisi. Lo hanno presentato, al fianco di Gore, Cameron Diaz, il rapper Pharrel Williams e il produttore Kevin Wall. Tra gli artisti che si esibiranno ci sono i Red Hot Chili Peppers, Snoop Dogg, Bon Jovi, Foo Fighters, Lenny Kravitz, Sheryl Crow, Melissa Etheridge, John Mayer, Duran Duran, Korn, Pharrell, Black Eyed Peas, Akon, Enrique Iglesias, Faith Hill e Tim McGraw. Altri se ne aggiungeranno, per quello che gli organizzatori promettono sarà «la più grande festa sulla Terra».I concerti saranno otto: Shangai, Johannesburg, Sidney e Londra le sedi certe. A loro si aggiungeranno quattro città, ancora da ufficializzare, in Giappone, Brasile, Stati Uniti e Antartide.