NELLE SALE/Non solo "Pirati dei Caraibi 3": esce anche "Breakfast on Pluto"di Neil Jordan. Storia che parla di confini - geografici, sessuali - e di come superarli
Storia di Kitten, travestito irlandeseche sbarca nella Londra del glam-rock
Da segnalare anche l'inglese "History boys" e "La città proibita" di Zhang Yimoudi
Storia di Kitten, travestito irlandeseche sbarca nella Londra del glam-rock
Da segnalare anche l'inglese "History boys" e "La città proibita" di Zhang Yimoudi
Breakfast on PlutoNel week end delle mille sale occupate da Pirati dei Caraibi 3, il cinefilo in fuga dalle avventure corsare di Johnny Depp e co. non si deve scoraggiare: il menu offre anche storie dai toni, e dai temi, decisamente alternativi. Come Breakfast on Pluto, in cui Neil Jordan riprende alcuni argomenti della Moglie del soldato - l'ambiguità sessuale, i conflitti della sua Irlanda - per raccontare la storia di un ragazzo travestito, che solo nella Londra degli anni Settanta e del glam rock trova finalmente la libertà che cerca. Interpretata da un attore emergentissimo, nel panorama internazionale - il Cillian Murphy di Batman begins e Il vento che accarezza l'erba - la pellicola è tratta dall'omonimo romanzo di Patrick McCabe, edito in Italia da Fandango Libri. Al centro della vicenda c'è Patrick Brady, ragazzino irlandese nato negli anni Sessanta dalla relazione tra un prete (Liam Neeson) e la sua domestica. Ceduto in adozione a una vedova, in cambio di un bel vitalizio, il nostro eroe cresce nello spasmodico desiderio di conoscere la vera madre, e nella passione irresistibile verso il look e gli abiti femminili.
E così, mentre il suo Paese è scosso dalle lotte di un'Ira sempre più orientata al puro e semplice terrorismo, Patrick - diventato la bella, eccentrica Kitten - si trasferisce nella swinging London. E qui la sua vita davvero cambia: nella metropoli, i suoi costumi e il suo aspetto non sono certo motivo di discriminazione. E alla fine, in una sorta di happy end, ci sarà perfino una inaspettata riconciliazione. Questa la trama della pellicola. Tratta da un romanzo che sembra davvero molto difficile, da trasporre su schermo: "Un gran minestrone glam-rock e psichedelico", secondo una definizione dello stesso McCabe. Diversa, invece, l'opinione di Neil Jordan, subito affascinato dalle sue potenzialità espressive e visive: "Appena l'ho letto - ha dichiarato - ho desiderato subito farne un film. Mi sembrava proprio un film non ultimato... c'era qualcosa che chiedeva di essere sviluppato. E poi il libro parla di identità, di confini: sessuali, geografici... alla fine è la ricerca della propria casa, una ricerca comune a tutti". Certo, le difficoltà nel ricavarne una sceneggiatura ci sono state. Come ammette lo stesso Jordan: "Più che una storia - ha detto - erano una serie di fantasie. E poi serviva un vero finale, cosa essenziale per un film". E in effetti, l'esito della vicenda è uno dei punti in cui più la storia si allontana dal romanzo. In comune, invece, c'è lo stile: esuberante, colorato, sopra le righe. Proprio come il look di Kitten. E dunque, malgrado le analogie in alcuni temi trattati, le atmosfere, rispetto alla Moglie del soldato, sono diverse. Per il resto, l'elenco dei film appena sbarcati nei cinema comprende anche l'inglese History Boys, storia di ragazzi di college tratta dall'omonima, fortunatissima piéce teatrale; La città proibita, ultima fatica di un maestro come Zhang Yimou; Daratt, film ambientato in Ciad, e diretto da Mahamat Saleh Haroun; e Il Punto rosso di Marco Carlucci, storia italiana tra politica e showbiz.
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